Grazie, suor Stefana

“A nome di madre Edite, la nostra superiora generale, dò il benvenuto a voi tutti che partecipate a questa celebrazione Eucaristica. Siamo riuniti per restituire al Padre la nostra cara suor Stefana. Il Signore ce L'ha donata, ora la rimettiamo nelle sue mani misericordiose perché possa cantare in eterno il suo amore e la sua fedeltà.

Per madre Edite è stata una coincidenza provvidenziale l'aver ricevuto l'annuncio della dipartita di suor Stefana mentre si trovava impegnata in una videoconferenza con le nostre sorelle del Brasile riunite nell’Assemblea annuale. Insieme hanno pregato per lei, e con un senso di profonda riconoscenza, hanno sentito forte la presenza dello Spirito missionario che suor Stefana ha sempre coltivato offrendo le sue preghiere e tutta la sua vita di consacrata; come pure ha mantenuto forte l'impegno di comunione con i fratelli missionari: Padre Stefano e Padre Angelo.

Siamo certe che ora da lassù, cara sr Stefana, veglierai e pregherai per tutti noi."

Billio Bertilla Suor Stefana
dei Santi Martiri
Francescana di Cristo Re

Nata a Paese il 30.03.1930 Morta a Tarzo il 10.01.2021
Suor Stefana - Bertilla Billio - figlia di Giuseppe e di Visentin Iolanda, nasce a Paese (TV) il 30 marzo 1930 in una famiglia cristiana e molto religiosa. È la quinta di ben 11 figli, di cui due diventeranno sacerdoti. Ama ricordare spesso i suoi genitori, soprattutto di come il papà alla sera, circondato dai figli, leggeva e spiegava loro la Storia Sacra. Il 20 marzo 1953, sta per compiere 23 anni, entra in Postulato a S. Maria delle Grazie. Emette la prima Professione religiosa il 5
ottobre 1955.

Suor Stefana, nei suoi 65 anni di vita religiosa, esercitò principalmente l’ufficio di cuoca, dapprima per circa un trentennio a Roma Gelsomino in un istituto educativo-assistenziale. Giunse a Tarzo il 26 aprile 1989, come aiuto cuoca e qui lavorò con serenità e spirito di collaborazione, finché le forze glielo permisero. In questi anni di vita a Tarzo non sono mancate le prove fisiche di salute, ma non ha mai perso il buon umore e la serenità: quando chiedevi qualcosa, ti rispondeva in modo faceto, in rima o con qualche detto saggio imparato in famiglia. Non ha mai fatto pesare il declino delle forze o la pesantezza delle cure. Talvolta non si rendeva conto di ciò che le capitava: rimaneva sorpresa, e, senza drammi, sorridendo, scherzava… Mai un lamento è uscito dalla sua bocca, ma solo “grazie”.
Amava molto il canto e la preghiera: trascorreva le ore davanti a Gesù Eucaristia; nell’ultimo anno, pur non riuscendo più a capire come usare il breviario, pregava a memoria i salmi, il rosario, tutte le sue devozioni. Amava anche passare il tempo libero nella lettura: desiderava sempre leggere la “Vita del popolo” per tenersi aggiornata sulle notizie della sua Diocesi natale e qualsiasi rivista, specie quelle missionarie, che le ricordavano i luoghi di vita dei fratelli sacerdoti. E per i missionari ha sempre offerto la sua silenziosa sofferenza e preghiera.
La sua vita, specie negli ultimi due mesi, è diventata pura offerta e preghiera e gioiosa testimonianza della sua vocazione. Ogni volta che andavo a trovarla, in quest’ultimo periodo costretta a letto, dopo un recente ricovero, mi salutava sempre con un bel sorriso, si interessava del nostro lavoro e della nostra vita comunitaria di preghiera. Mi diceva che non aveva dolori, soltanto doveva stare lì…, “secondo la legge”… Ciò che più mi faceva stare tranquilla, dopo averla visitata, era la sua serenità e la pace che traspariva dalle sue parole semplici e sagge, contenenti “preziose pillole di vita”. Accoglieva sempre con un bel sorriso, che mi invitava a ringraziare Dio per tanta pace e serenità.
Confortata negli ultimi giorni dalla presenza della nipote suor Annabona, e accompagnata dalle preghiere delle consorelle, ricevendo la benedizione della superiora con un grande segno di croce che lei stessa ha tracciato su di sé, è andata serenamente incontro allo Sposo tanto amato, domenica 10 gennaio, nella festa del Battesimo di Gesù. Il funerale viene celebrato nella sua parrocchia natale e riposa nel cimitero del paese.
Grazie, suor Stefana per esserti lasciata portare dal Signore all’accettazione e
all’abbandono sereno alla sua volontà. Grazie, per aver servito Gesù con le opere di misericordia corporali in tanti orfani e persone anziane. Ora ti servirà il Signore stesso nel banchetto della vita eterna, come ha promesso. E Tu
continua dal cielo a vegliare sui tuoi cari familiari (fratelli e nipoti) ed anche su di noi.