CHIESA DI CRISTO RE - Venezia

Vediamo i due lati del tabernacolo.

Sul lato destro troviamo l’incisione del pellicano con i tre piccoli: fin dal Medioevo il pellicano rendeva concreto agli occhi dei fedeli il messaggio d’amore di Gesù crocifisso che si dona agli uomini divenendo così emblema dell’Eucarestia. “Nessuno può avere amore più grande di chi dà la propria vita per i suoi amici” (Gv. 15, 3), ovviamente è valido anche oggi!

Sul lato sinistro l’incisione rappresenta due colombe che si guardano e in mezzo una pianta di acanto. Nella Bibbia sono tanti i riferimenti alla colomba: il primo è nella Genesi alla fine del diluvio, quando essa ritorna da Noè portando nel becco un ramoscello d'ulivo, segno che la terra non più invasa dalle acque, ritorna a essere vivibile e a produrre beni (cfr. Gen 8,8-12). La colomba ricorda che Dio ha fatto pace con l'umanità peccatrice. Da questa riconciliazione è iniziata la nuova creazione, salvata dal diluvio. In questo senso la colomba può rappresentare anche l'amore misericordioso di Dio per l'umanità.

Nel Cantico dei Cantici la colomba esprime in maniera intensa l'amore umano, appassionato e fedele e a più riprese definisce la sposa 'colomba mia' (1,15; 2,14; 4,1; 5,2; 6,9).

Altri riferimenti li troviamo nei salmi, nei profeti… Fino ad arrivare al Vangelo: la colomba era l’offerta dei poveri (Lc. 2,22-24), scende su Gesù quando riceve il battesimo sul Giordano (LC. 3,22).

Qui nel Tabernacolo possiamo intuire questo significato: la presenza costante di Dio che dalla prima creazione – “Lo spirito di Dio aleggiava sulle acque” (vd la cupola della genesi nel portico della Basilica di San Marco) Gen. 1, 2 – alla nuova creazione con Gesù nel Giordano non abbandona mai l’umanità. “Io sono con voi tutti i giorni” (Mt. 28,20).

f Casa Madre francescane di Cristo Re