Lettera di madre Edite, superiora generale

Venezia, 16 marzo 2020

Carissime sorelle!

In questi giorni ci troviamo a vivere un tempo più o meno di isolamento, di inquietudine, di paura e di preoccupazione. Le notizie, i messaggi, diffusi dai diversi mezzi di comunicazione, ci mettono ancora più nell’angoscia, nel dolore. È un momento che ci compromette tutti perché il coronavirus si diffonde in una corsa veloce e nociva, butta tutti a terra, aggredisce, toglie il respiro e le relazioni care. Tante indagini, ricerche, mezzi sanitari e ospedalieri, persone coinvolte per il bene di ammalati e bisognosi. È un tempo che fa allargare il nostro sguardo al mondo intero mettendoci in ascolto del Signore, esortandoci a prendere sul serio questo ‘tempo forte’ della quaresima, perché Lui ci sta parlando, ci sta aiutando a render preziosa questa situazione di purificazione per farci felici. È l’occasione favorevole per accogliere la salvezza, la conversione, la vita vera.

Per mezzo di queste righe, desidero stare vicina a voi sorelle e sentirci unite e in comunione fra noi e con tutte le persone, tutto il popolo: quelli che soffrono per il Covid-19, ma anche quelli che attraversano la crisi migratoria in Grecia, i senza fissa dimora e i poveri che diventano sempre più poveri per lo scarto delle nazioni. Tanti sono i motivi per intensificare la nostra preghiera. Chiediamo a Gesù di operare la guarigione, di aprire il cuore dei governanti e aiutarci tutti a vivere nella fratellanza e nella condivisione di vita. Una vita semplice e umana, aperta e donata per il bene di tutti. Abbiamo fiducia che Gesù è l’unico che può aiutarci, perché Lui è il Signore della storia, Egli è il nostro centro di vita e nostro salvatore. Se abbiamo questa fiducia possiamo chiedere che ci guarisca ed Egli lo farà, basta fidarci e affidarci a Lui. Guarite da Gesù, la vita cambia. Chiediamo di potere ritornare alla vita quotidiana, ma non come se non fosse successo niente. Chiediamo di tornare alla vita di prima cambiate dentro, convertite, capaci di apprezzare di più la vita e la fragilità che questa porta con sé, sollecite nel sostenere di più i pesi degli altri, solerti nel curare le relazioni e la presenza di ogni sorella e di ogni fratello con maggior attenzione.

Quanto desidero che possiamo aiutarci reciprocamente ad accogliere il positivo, il bene che può venire di questo momento per renderlo fruttuoso. Nello stare assieme possiamo parlare dei frutti che cogliamo in questo tempo ‘coronavirus’.

Facciamo nostra preghiera, l’invocazione che recitiamo ogni giorno nell’inno dei vespri: “Accogli, o Dio pietoso/ le preghiere e le lacrime/ che il tuo popolo effonde/ in questo tempo santo”. Il Signore protegga ed accompagni soprattutto quelli che curano gli ammalati, i volontari che vanno incontro ai bisogni dei fratelli e consoli quanti perdono famigliari e parenti.

Ricordiamoci: A Dio importa la vita! Vi abbraccio con affetto e il Signore vi benedica.