Grazie, sr. M. Ampelia
Boso Rita - Suor Maria Ampelia di S. Gregorio Francescana di Cristo Re
Nata a San Donà di Piave il 26 novembre 1929
Morta a Tarzo il 24 febbraio 2021
Suor M. Ampelia – Boso Rita – figlia di Gregorio e di Barbazza Maria, è nata a San Donà di Piave il 26 novembre 1929. Entra nella Congregazione il 21 dicembre 1946, veste il saio francescano il 7 ottobre 1948 con il nome di suor Maria Ampelia, in ricordo del fratello soldato, caduto sul fronte russo a soli 21 anni, ed emette la Professione religiosa il 9 ottobre 1950. Nei suoi 70 anni di vita religiosa ha svolto diversi servizi, soprattutto come assistente e madre degli orfani negli istituti educativo-assistenziali di Roma, di Napoli, di Palermo, come superiora, ed anche come portinaia per più di vent’anni in Casa Madre a Venezia. Bisognosa di cure e di assistenza, è arrivata a Tarzo in Casa di Riposo il 1 febbraio 2018 ed è andata serenamente incontro allo Sposo il 24 febbraio 2021. Il funerale viene celebrato nella parrocchia della Purificazione della Beata Vergine Maria di Tarzo e riposerà nel cimitero di Tarzo. Le testimonianze delle sorelle che hanno vissuto con lei, ci fanno capire “quale sorella” è stata per tutte noi. Scrive Madre Edite, superiora generale: “Come mi commuove il cuore il ricordo di Sr. Maria Ampelia. Chiudo gli occhi e la vedo nel suo sorriso e con le braccia aperte in totale accoglienza. Ogni volta che mi vedeva così come altre sorelle le lacrime scendevano. Ci voleva tanto bene. Una sorella di cuore grande, animo generoso, parole dolci e fraterna nelle relazioni. Amava i poveri e per loro aveva un’attenzione senza misura di tempo, di accoglienza, di ascolto e di pazienza. Lascia un ricordo e una testimonianza che è invito a vivere con serenità ogni momento e avere una attenzione, un sorriso da dare e da offrire alle sorelle e fratelli che si avvicinano.
Grazie, Sr. Maria Ampelia, per essere stata nostra sorella e aver condiviso il dono di essere sorella fraterna e amabile.”
E un’altra consorella di casa Madre suor Celinia la saluta così:” Cara Sr. Maria Ampelia. Carissima, perché se da qualche anno sei vissuta lontana da Venezia, dalla nostra fraternità di Casa Madre, nel cuore ci sei sempre stata vicina. Affezionata com’eri a tutte noi e alla gente che ogni giorno bussava alla porta, per avere qualche aiuto materiale o spirituale, hai lasciato una grande scia di ricordi che non è facile qui elencare. Anzitutto in fraternità, sei vissuta nella massima discrezione di parole e di comportamento. Sempre gentile, dolce, amabile, tutti fiori sbocciati dall’amore a Gesù Eucaristia che adoravi ogni giorno nella chiesa che per anni ti ha vista davanti al Santissimo Sacramento per adorarlo e intercedere a nome di tutti, in modo speciale di coloro che si rivolgevano personalmente, esprimendo i loro desideri. Ricordo che quando sei stata ricoverata per cure, una signora africana, che sempre veniva in portineria, per essere aiutata, alla notizia del tuo ricovero, si è recata in ospedale, si è inginocchiata accanto al tuo letto, e pregava perché tu guarissi e potessi uscire al più presto e fu esaudita. Nelle brevi visite che noi suore ti abbiamo fatto a Tarzo, aprivi il tuo cuore e ci dicevi quanto grande era il desiderio di ritornare a Venezia. Quello è stato il tempo che ti ha preparato all’incontro definitivo con lo Sposo che ora godi nel Paradiso insieme a tutti i tuoi cari. Ciao, Sr. Maria Ampelia. Riposa in pace! Nella luce splendente e nella gioia piena di Dio, che ci hai sempre testimoniato con la tua vita. Ricordati dei tuoi cari e di tutte noi tue consorelle.