Grazie, suor Leonzia!

Giovanna Rosara - suor Leonzia dell’Immacolata - figlia di Luigi e di Tagliapietra Maria nasce a Mossano di Barbarano Vicentino (VI) il 13 agosto 1940. Entra in Araldinato a Padova il 15 ottobre 1951 e il 25 marzo 1957 comincia il Postulato a S. Maria delle Grazie. Il 13 dicembre 1957 passa in noviziato ed emette la professione religiosa temporanea sempre a S. Maria delle Grazie il 14 dicembre 1959 e quella perpetua il 6 gennaio 1963. Trascorre i primi anni di vita religiosa nelle fraternità di Sottomarina (VE), Formia (LT), Roma Torre Rossa come studente universitaria e Roma Casetta Mattei come insegnante nella scuola elementare. Il 15 gennaio 1974 parte missionaria per il Brasile, e arriva a Chapecò. Lavora nelle parrocchie di Chapecò, Campo Erê e Rio Grande da Serra; viene eletta superiora e responsabile della formazione. Nel 1983 rientra a Venezia perché eletta Consigliera Generale nel Capitolo Generale, mentre dal successivo del 1989 ricoprirà il servizio di Vicaria Generale. Chiamata da padre Ernesto Caroli a lavorare nel MO.RE.FRA. (Movimento Religiose Francescane), viene nominata consigliera per alcuni anni e lavora con passione e competenza, contribuendo insieme alla Commissione delle religiose e ai membri del Consiglio Nazionale alla stesura del Progetto di Formazione Francescana, pubblicato nel 1988, cui seguirà nel 1990 il Piano per la formazione della nostra Congregazione.

Nel 1995 viene eletta Superiora Generale per un sessennio e nel 2001 verrà riconfermata per un altro sessennio. Due avvenimenti particolari segnano questo periodo: l’apertura della missione in Albania il 28 agosto del 1995 e nel giugno 2004 la consegna dalla Santa Sede del decreto delle virtù eroiche di suor Serafina, di cui aveva seguito il processo per la beatificazione con molta responsabilità.

Concluso il suo servizio di superiora generale, continuerà ad essere superiora locale nelle fraternità di Santa Maria delle Grazie (TV) e quindi in quella di Faenza (RA).

Era persona decisa e sempre impegnata a dare il meglio, innamorata della spiritualità francescana, di cui sapeva trasmettere i valori in ogni suo atteggiamento e scritto.

Un’altra forte sua prerogativa era l’amore per i giovani, la cura delle nuove vocazioni e la preoccupazione di favorire la loro crescita attraverso mezzi, sussidi e condizioni di vita sempre più adatte a loro.

Bisognosa di cure, poiché il male è arrivato inaspettato e improvviso, giunge a Tarzo Villa Bianca l’8 settembre 2019 e qui conclude la sua laboriosa vita terrena, ultimamente segnata da tanta sofferenza. È il mattino del 6 giugno 2021: la comunità ha appena concluso la celebrazione delle lodi del Corpus Domini e si prepara alla Celebrazione Eucaristica nella nostra Chiesa, dopo un anno di chiusura per la pandemia da Covid-19.  È per lei la festa del ritorno dello Sposo, che chiama alle nozze eterne la sua Sposa fedele.

“Cara suor Leonzia, con il tuo esempio e la tua parola, ci hai sempre esortato all’unione profonda di vita spirituale e di vita apostolica, all’attenzione e all’amore alla fraternità e ad ogni sorella, così com’è. Sorella e madre nostra carissima, donna di ascolto e di dialogo, di condivisione e di sollecitudine, maestra sapiente e guida sicura nell’additarci la via dell’unificazione tra la nostra vita di preghiera e di carità fraterna e apostolica, il Signore ti ha chiamato proprio nella festa solenne del Corpus Domini: giorno dell’Eucaristia, centro e fulcro vitale della tua vita e della vita di ciascuna di noi e delle nostre fraternità. Grazie, suor Leonzia, per essere stata profondamente saggia e, con infinita tenerezza, madre premurosa di ogni sorella francescana di Cristo Re e di ogni persona che hai incontrato. Vogliamo salutarti con la preghiera che tu hai scritto in morte di tua sorella: “ … ora che ci hai lasciati, un vuoto profondo, una grande nostalgia occupa i nostri cuori… Il cielo dove tu abiti, popolato da fratelli e sorelle, riempito dall’amore del Padre buono che tutti accoglie, diventi di più il luogo del nostro desiderio, la mèta verso cui, consapevoli, anche noi siamo diretti”.

Così la saluta Madre Edite, che era venuta a visitarla due giorni prima della morte:

«Suor Leonzia, la tua testimonianza e il tuo messaggio sempre preciso e profondo, rimangono segno, orientamento e luce nella nostra Famiglia Religiosa e in noi tue sorelle. Siamo riconoscenti al Signore per il dono che sei stata, per la tua fedeltà e chiarezza nel trasmettere la spiritualità francescana e l’amore per la nostra Congregazione e per la Vita religiosa Consacrata.

Sei sempre stata un grande aiuto nel portare avanti diversi servizi, sia all’interno dell’Istituto come nella Famiglia Francescana. In Brasile hai molto collaborato con il nostro cammino formativo, con la nostra presenza fra i poveri e nelle diverse pastorali in favore delle comunità cristiane. Noi osiamo chiamarti ‘sorella del grembiule’, sempre pronta a servire. Grazie della tua operosità e discrezione. Grazie della tua coerenza di vita.

Sorella e madre, ricca di spiritualità, sapevi ascoltare, orientare con precisione, dare il tuo contributo con fermezza e umiltà, chiamavi alla fedeltà al carisma e alla profondità francescana.

Dal cielo siamo certe che parlerai al Signore di noi, per le vocazioni e per il nostro cammino di ogni giorno nelle realtà dove siamo presenti e che tu ben conosci.

Il Signore ti stringa al suo cuore e la Vergine Maria ti rivesta dell’abito nuziale della sposa del Re e Signore.

Grazie di tutto, sorella. Il Signore ti accolga assieme alle nostre madri e sorelle in cielo».